Tuesday, November 15, 2005

Seven, anche Seven meno un quarto...

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Sette è il numero della musica. Lo sono le note e un discreto macello di altre cose, a dir il vero. Biblicamente ha sempre indicato la perfezione, così come i colori in un arcobaleno, le fasi lunari o il numero dei nani da giardino con la testa mozzata del vostro vicino di casa più kitch.
Nel momento stesso in cui ho iniziato a picchiare sui tasti [ben più di sette] ho tentato una rapida auto-analisi dei "7" della mia vita; l'abbandono altrettanto velocemente, alcuni vi annoierebbero, altri mi porterebbero a parlare di pallone e rovinare quello straccio di poesia che riesco ad incanalare qui, sarebbe un peccato. C'è, in ogni caso, un Sette che voglio condividere con Voi ed è quello più consono che racchiude un po' tutto ciò a cui facevo riferimento [nani esclusi]: l'apparente perfezione della musica che diventa colore attraverso le immagini di ogni giorno [se qualcuno contestasse la mancanza dell'aspetto biblico nell'ultima affermazione, oltre ai nani, faccio notare che se non trovate Dio o chi ne fa le veci almeno nella musica, state messi peggio di me a spiritualità].
Ho sempre pensato che saper scrivere significhi esser in grado di raccontare l'infinitamente piccolo attraverso un fiume di parole o ridurre i massimi sistemi nello spazio di una frase. Credo sia un esercizio che possa appartenere anche alla musica stessa: il minimalismo di suoni ed immagini che narrano qualcosa di sfuggente ma probabilmente più grande, da interpretare. E' il caso di Seven di Parov Stelar, pezzo che apre il nuovo album [Seven & Storm]. Tempo fa, un passaggio di una canzone che scrissi recitava così: "...in armonia con la miopia che mi permette d'inventare quando vedo foschia...", ecco credo che il video che sto per lasciarvi sintetizzi bene quella mia sensazione: l'importanza delle sfumature, la bellezza incisa nelle ombre, la grandezza racchiusa nei gesti quasi impercettibili, speranza e disillusione, un'emozione strozzata ma non per questo meno vissuta.

Ognuno di voi ci troverà cose differenti, ne sono certo. Alcuni, probabilmente, il nulla. E' questo il gioco. Quale sia la giusta chiave di lettura non sta a me dirlo, ho solo lasciato qui la mia, quella che apre lo sgabuzzino mentale con cui viaggio e dentro al quale posso appoggiare, nella confusione, un altro "sette" perfetto.

Parov Stelar - Seven [vers. diretta-25 mega]

Parov Stelar - Seven [vers. zippata - 20 mega]

Good Life,

Thursday, November 10, 2005

12 Pollici fra Voi e Me

La puntina scorre, la gente spera
La luce si abbassa, nulla mi è ostile
lo sguardo cade sulla plastica nera,
appoggio le mani sopra al Vinile.


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